Il piovorno

Scomparse le orme

Persino del piede del lupo

Ma infinita è la fuga

Del radiografato nascoso

Come opporsi

A croci lanciate alla cieca?

Mediatori di pace

Fra limoni han dormito

Ma insonne l’animo

Era degli agguerriti aratri

Più armi che foglie

Veder cadere avrei preferito

Gettate via dai soldati

In fosse comuni per bombe neutralizzate

Lasciando il piovorno

Cielo gli aridi campi a vivificare

Oggi non siamo ciechi

                                Come Omero

Abbiamo poco da immaginare

Sulle battaglie

E le rovine che l’uomo

Sa produrre

Rimbomba ogni strage

Ogni bimbo che muore di fame

Ogni donna uccisa dall’amore

Ogni animale straziato

Ogni dignità sbattuta

 La voce della pace

Saremo noi poeti

Nuovi semi di canti trasportati

                            Dal vento

Per essere gettati

Su questa terra offesa

Dal cemento e dalle sue macerie

Tra vite sventrate

Mentre attingevano

                            Pazienti

Alla miniera dell’amore

Per profumare di bellezza

I propri giorni

Saremo noi le voci

                            Capaci

A non far dimenticare

Ogni cuore abbattuto

Nella disperata lotta

Per essere felice

Saremo un grido

                            Di disgusto

Nelle viscere del più crudele

A non far più lordare

Di sangue e sperma

                            La purezza

Né di plastica e sporcizia

I luoghi di delizia

                            Da percorrere

Saremo una carezza

Per l’anima più sola

Fra quelle sicure mura

Che non danno certezze

La pace non è sottomissione

Non è facile resa né perdono

La pace non tace

Siamo noi poeti la sua voce

(Premio Speciale alla 8° Edizione "I colori dell'anima" 2020)